Affetti

opera permanente, misure ambientali
Valdieri (CN)
Realizzato all’interno del progetto Nuovi Committenti

L’opera è il risultato del progetto pilota Nuovi Committenti Alpi Sud Occidentali rivolto alle valli Gesso, Vermenagna e Pesio per iniziativa di a.titolo, associazione di curatrici di arte contemporanea che si occupa dello sviluppo del programma Nuovi Committenti in Italia.
Il progetto ha preso il via nel 2015, quando l’esigenza di sostituire le lapidi deteriorate del Monumento ai Caduti di Valdieri si trasforma nell’opportunità di dar vita a una nuova opera d’arte, commissionata da un gruppo di abitanti composto da
rappresentanti dell’Amministrazione comunale e delle associazioni Vudier Cuento e Ma.N.I.A. Marittime Natura Incontro Accoglienza, con l’obiettivo di tenere viva la memoria di un passato ancora tragicamente attuale, in un momento di profonda crisi dei valori collettivi.
L’ideazione dell’opera, affidata a Stefano Boccalini, è scaturita da una lunga serie di incontri con il gruppo dei committenti, aperti alla partecipazione della cittadinanza, condotti da Lisa Parola e Luisa Perlo di a.titolo. Dalla discussione ha preso forma una riflessione sul ruolo e sul capitale simbolico del monumento – un tema di stringente attualità nel dibattito politico internazionale -, e sulle modalità di trasmissione della memoria e della Storia del XX secolo alle generazioni future, nel difficile momento che l’Europa, nata dalle ceneri dell’ultimo conflitto mondiale, sta oggi attraversando.
Il ridisegno proposto da Stefano Boccalini è costituito da una parete di 15 metri di lastre di marmo di Carrara, tradizionalmente utilizzato nei monumenti funerari, posta sul muro in pietra prospicente la piazza principale del paese, in sostituzione delle lapidi originali, danneggiate in più parti e scolorite dal tempo. Sulla parete sono scolpiti in altorilievo i nomi e le date di nascita dei Caduti in ordine alfabetico e senza distinzione tra vittime militari e civili. La scelta di enfatizzare la dimensione e l’importanza dei nomi risponde alla richiesta dei committenti, cui si deve il prezioso lavoro di ricerca finalizzato alla loro precisazione e integrazione, con lo specifico obiettivo di renderli, nel loro insieme, l’elemento visivo più importante dell’opera. Con il passare del tempo, gli agenti atmosferici contribuiranno, anziché a far svanire i nomi, a renderli più visibili man mano che la polvere si depositerà su di essi.
Il ridisegno dell’opera è concepito da Boccalini anche con l’obiettivo di conferire al Monumento un carattere di luogo di riflessione e di cura. A terra, di fronte alla parete la parola AFFETTI contiene e restituisce il significato simbolico del Monumento. Anch’essa occupa una lunghezza di 15 metri e le singole lettere diventano sette aiuole coltivabili. Questa scelta di Boccalini, che chiama in causa le nozioni di comunità e di partecipazione, mira anche a restituire al Monumento alcune caratteristiche della sua configurazione originale, caratterizzata dalla presenza di aiuole fiorite, oggi scomparse. Il progetto dell’artista, il cui scopo è dialogare con la Storia e lasciarne traccia, in accordo con i committenti ha visto anche la conservazione di un altro elemento che caratterizzava il Monumento precedente, la Pietà dell’artista cuneese Luigi Valerisce. Collocata di fronte alle lapidi in occasione dell’inaugurazione nel 1967 e in seguito spostata su un alto basamento, la scultura è stata riposizionata lateralmente rispetto la parete di marmo e collocata a terra, in un rapporto in scala 1:1 con l’osservatore, così come era stata pensata in origine.

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foto Francesca Cirilli