Dono

legno di nocciolo,
legno di salice,
Opera realizzata per Aperto 2017

Storicamente il cestaio ricopriva un ruolo di primaria importanza all’interno del tessuto sociale e culturale della Valle Camonica mentre oggi fatica a resistere ai cambiamenti imposti dalla contemporaneità; se in passato riusciva a creare una discreta economia oggi è relegato ai margini e pochi ne conoscono ancora l’antica tecnica.
Il progetto si struttura in due momenti distinti ma convergenti: uno legato al materiale, l’altro ai manufatti. Per compensare all’attuale difficoltà di reperimento della materia prima per l’intreccio, è prevista l’attivazione di una coltivazione stabile di salice in grado di assumere una rilevanza ambientale, produttiva e didattica. Le opere che l’artista ha progettato nascono da un dialogo con gli artigiani che materialmente le realizzano; l’obiettivo è rilanciare la produzione locale e far germinare nuove idee. La parola DONO, che nelle mani sapienti degli artigiani si è trasformata in un cestino, è stata pensata dall’artista come omaggio proprio agli artigiani stessi, che con il loro fare tengono vivo un antico sapere come atto di resistenza, che diventa “dono” alla comunità, e si contrappone al sistema produttivo omologante.

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