Painted Iron
Permanent artpieces made for the city Latronico-PZ
“Una parola su Latronico” è il progetto che Stefano Boccalini ha realizzato per l’Associazione Culturale Vincenzo De Luca. L’artista ha chiesto agli abitanti del paese di scegliere una parola che in qualche modo riuscisse ad esprimere il legame che esiste tra loro e il paese natio, parole legate alla loro storia personale, a quella delle loro famiglie e alle vicende che hanno contribuito a costruire la storia del territorio.
Il tramite tra i cittadini e l’artista è stata una cartolina panoramica di Latronico, foto scattata durante un sopralluogo dallo stesso artista e consegnata a gran parte degli abitanti del paese; oltre 350 persone hanno scritto sopra una parola e l’hanno riconsegnata. Il tessuto sociale coinvolto è stato eterogeneo: dagli studenti del Liceo Scientifico G. De Lorenzo, alle persone anziane che frequentano il parrucchiere locale, ai frequentatori del Bar Alpe e di altri esercizi ma anche persone incontrate in piazza o contattate nelle loro abitazioni.
Tutto questo ha messo in moto un confronto, un dialogo che ha evidenziato storie personali rappresentative di un processo più complesso, qual è la storia di un paese.
L’artista attraverso la “parola” ha voluto far emergere l’identità del paese, ha costruito un vocabolario che mette in evidenza la condizione di un luogo e di chi lo abita.
Le cartoline faranno parte di un’installazione che sarà presentata presso lo spazio dell’associazione.
Stefano Boccalini progetta e riflette su un ambiente sociale tenendo conto di chi abita un territorio. E’ fondamentale, nella costruzione di un lavoro, la collaborazione e la relazione tra le persone: egli afferma di aver cercato subito un legame con gli abitanti, in ognuno dei posti in cui ha deciso di intraprendere un progetto. Il senso di appartenenza a una “comunità”, a un luogo geografico, a un territorio specifico è essenziale nello sviluppo del lavoro dell’artista, un’arte caratterizzata da un forte e convinto impegno personale nel sociale.
“Una parola su Latronico” ha la capacità di far emergere una comprensione necessariamente soggettiva, poiché la parola è per natura un oggetto soltanto nominale e il linguaggio della scrittura da cui è inseparabile dà alla parola un’esistenza che si radica nella vita di ogni individuo. Attraverso questo gesto minimo e ripetitivo e a volte scontato della scrittura di un’unica parola, significativa e caratterizzante per la persona, si evincono sia forme di forte radicamento e appartenenza, sia di esclusione o isolamento dalla comunità. E’ per questo che il progetto di Boccalini assume una forza di comunicazione non fittizia, semplicemente estetica, ma si insinua tra gli interstizi del vissuto della gente, portando a galla uno spazio reale e significativo. Alcune parole sono state scelte dall’artista: friddu, lentezza, ospitale, ritorno, vuccularu, zift, i carrar’, quiescente, sono state intagliate nel ferro e diventeranno parte integrante del paesaggio
dell’antico borgo.
(testo tratto dal CS del progetto)